LE CONTRADE E IL PALIO DEI SOMARI

Sicuramente una festa paesana, sicuramente un rito appartenente al popolo torritese che si sente unito dalla nascita alla propria contrada, il Palio è diventato negli ultimi anni un evento di particolare interesse turistico che accoglie migliaia di visitatori che oltre a godere del divertimento della corsa stessa, partecipa attivamente alla vita di contrada caratterizzata da usanze tipiche medievali, da un'atmosfera unica nel suo genere, in quanto ogni figura e ogni comparsa all'interno della festa veste rigorosamente in abbigliamento medievale.

Le varie iniziative, che si raccolgono nel mese di marzo ma che si presentano comunque durante tutto l'anno, hanno contribuito ad ampliare la sfera puramente ludica e festosa per portare il Palio ad essere un evento storico dapprima ma anche un momento di vita per ripercorrere le usanze, per degustare prodotti tipici e offrire anche al turista un' emozione unica, divertente e di rievocazione storica.

Il Palio dei Somari è sicuramente la festa per eccellenza del popolo torritese.

Nacque nel 1966 per iniziativa di un gruppo di Torritesi che vollero creare una festa popolare in onore di San Giuseppe (patrono dei falegnami), dato che a Torrita di Siena la lavorazione del legno era ed è tutt’oggi un’attività molto diffusa. Così non poteva che chiamarsi “Palio dei Somari” in onore di San Giuseppe, il santo lavoratore.

La festa infatti doveva esaltare due componenti del lavoro dell’uomo: la fatica e la semplicità. Così, fin dalla prima edizione, che fu disputata il 19 marzo 1966 (appunto per San Giuseppe) è proprio Lui ad essere dipinto in ogni Palio.

A contendersi il Palio, cioè come vuole la tradizione senese un drappo dipinto, vi sono le otto contrade di Torrita di Siena: Porta a Pago, Porta a Sole, Porta Gavina, Porta Nova, Le Fonti, Stazione, Refenero e Cavone.

Tutte hanno i loro colori, il loro stemma, le comparse, ambientate nella metà del XV secolo e costituite dalla Dama, dal Principe, dall’Alfiere, dagli Sbandieratori e Tamburini e da una serie di altre figure impeccabilmente vestite con costumi d’epoca.

Fonte: www.paliodeisomari.it

GLI EVENTI

Già a partire dalle prime settimane di Marzo è possibile percepire l’atmosfera ed il clima del palio: mano a mano che si avvicina il fatidico giorno, Torrita s'illumina sempre di più e le bandiere delle varie contrade sventolano appese ai lati delle strade e dei vicoli medioevali, che risuonano delle prove dei tamburini.

La settimana che precede il palio è una settimana speciale per Torrita, ricca di eventi e di iniziative: in passato nel centro storico sono stati effettuati balli medioevali, duelli tra valorosi cavalieri, esibizioni di arcieri,il volo dei falconi,spettacoli itineranti di giullari che rievocano la tipica figura ambulante che nel Medioevo si esibiva nelle piazze o nelle corti come buffone,giocoliere e cantastorie, inoltre, in quegli stessi giorni vi è sia l’apertura delle 4 taverne, denominate rispettivamente Nencia, Ponticino, Da Ghino e Pagone, gestite dalle otto contrade, dove è possibile degustare specialità toscane, come i famosi Pici della Valdichiana o la bistecca di vitello di razza chianina, sia la presentazione del palio, il quale non è nient'altro che un drappo di stoffa dipinto e che deve essere realizzato tenendo conto di alcune caratteristiche come ad esempio la presenza dell'immagine di S. Giuseppe, che l' incontro con il relativo pittore.

Tra i più noti pittori, che hanno dipinto il Palio di Torrita, spiccano i nomi di Paoli, Pogni, Bedeschi,Censini,Cantini..... Il pittore che fino ad ora ha dipinto il maggior numero di Palii è Giuliano Censini, pittore torritese di grande fama,il quale è stato anche l' autore del bellissimo palio sraordinario del giugno 2006, dedicato proprio a San Costanzo, patrono di Torrita. Da non perdere assolutamente la "festa della bandiera", che si svolge nella domenica precedente al Palio, nella quale si esibiscono sbandieratori e tamburini provenienti da tutta Italia.

Porta a Sole

Porta Nova Porta a Gavina

Porta a Pago

Fonti

Refenero

Stazione Cavone


PORTA A SOLE
L’origine del nome è da attribuirsi al particolare orientamento della Porta che, rivolta ad est (e quindi al Sole) esprime quella particolare concezione ideale secondo cui gli antichi vedevano di particolare importanza il coordinamento tra la volta celeste e la città, e quindi tra gli influssi benefici degli astri ed il destino degli uomini. Furono proprio le mura di Porta a Sole nel giugno del 1554 a cedere al fuoco di artiglieria dell’esercito imperiale, comandato dal poliziano Vincenzo Nobili.
Colori: Giallo - Blu
Stemma: Un arco e un Sole raggiante

PORTA NOVA
É la più recente delle Porte Torritesi: fu aperta nel 1836 quando era Camarlingo della comunità di Torrita il dottor Gaudenzio Batignani. All’interno della Contrada esiste un palazzo di particolare importanza, in quanto pare sia stata una delle abitazioni, agli inizi del XVI secolo, del dittatore della Repubblica Senese, Pandolfo Petrucci. Egli la utilizzò non soltanto come dimora di piacere, ma anche per sfuggire a qualche situazione difficile in cui poteva venirsi a trovare a Siena.
Colori: Bianco - Nero
Stemma: Una Torre

PORTA A GAVINA
Porta Gavina fu costruita dopo la pace del 1208 stipulata fra Siena e Firenze. La struttura originaria era costituita da una Porta con antiporto e di questo ne sono ancora visibili alcuni resti. All’esterno di questa Porta sorgeva, in Età medievale un borgo esterno al Castello. Di questo, in parte distrutto nel 1353, se ne può vedere la rappresentazione nella Sala del Mappamondo a Siena, in un affresco di Lippo Vanni. Fu nei legni di questa Porta che, nel Giugno del 1544, fu inchiodata una vecchia torritese chiamata “Nencia”, che rifiutava di piegarsi alla volontà dei conquistatori di Torrita.
Colori: Rosso - Nero
Stemma: Una Lupa

PORTA A PAGO
L’origine del nome è legata, probabilmente, alla collina antistante il Pago di Ascianello e la sua costruzione si può far risalire agli inizi del secolo XIII. La parte delle mura castellane dove si apre Porta a Pago è quella che si conserva meglio ed ha caratteristiche interessanti. È da questa Porta che fuggì il presidio senese composto da trecento archibugieri che difendevano Torrita in una delle sue ultime battaglie, abbandonando i Torritesi alla loro sorte.
Colori: Rosso - Verde
Stemma: Una mano nell'atto di pagare

LE FONTI
L’origine del nome è legato all’esistenza di un fonte perenne, che vuole la tradizione sia stata dedicata al Dio Giano. È infatti questo il personaggio che rappresenta, con i colori bianco e rosso lo stemma e le bandiere della Contrada. Intorno al 1660, davanti al luogo dove è posta la Fonte fu costruita una chiesa che, in seguito al ritrovamento di un’immagine di una Madonna nei pressi della stessa Fonte, fu detta Madonna delle Fonti.
Colori: Bianco - Rosso
Stemma: Giano Bifronte

REFENERO
Incerta è l’origine del nome di questa Contrada, situata sulla sommità di una collina a levante del Castello di Torrita. Tra le poche antiche testimonianze che ancora oggi vi si possono trovare, rimane una vecchia costruzione chiamata “Il Palazzetto” che, secondo la tradizione, doveva essere in tempi remoti la residenza del podestà di questa terra. Nel territorio di questa Contrada sorgeva un tempo un antico villaggio conosciuto come “San Martino” che prese il nome da un’antica chiesa oggi non più esistente.
Colori: Bianco - Celeste
Stemma: Un Leone e tre spighe

STAZIONE
Il territorio di questa Contrada era attraversato in epoca romana dal tratto Chiusi-Firenze della vecchia Cassia Adrianea, importante strada romana, restaurata poi dall’imperatore Adriano. In epoca medievale, a non molta distanza dalla Adrianea, esisteva il Porto di Torrita, costruito verso la metà del XIV secolo nell’argine della palude chianina. Questo doveva essere molto importante, oltre che per l’economia locale, anche per la Repubblica di Siena presumibilmente per scopi militari.
Colori: Bianco - Rosso - Blu .
Stemma: Cane - Lupo con fiaccola

CAVONE
Sul territorio della Contrada del Cavone si hanno poche notizie storiche. Si sa solamente che verso la metà del ‘600 esisteva in località Romitorio una piccola Chiesa dedicata ai Santi Michele Arcangelo e Sant’Antonio. I colori ufficiali della Contrada sono il Bianco e il Verde che, tra l’altro, ben si adattano ai colori della campagna toscana e il suo stemma è rappresentato da un Drago, simbolo iconografico legato proprio all’Arcangelo Michele, presentato proprio come avversario del Drago.
Colori: Bianco - Verde
Stemma: Un Drago



IL PALIO DEI SOMARI

 

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