LA STORIA DI TORRITA DI SIENA |
STORIA
Torrita di Siena ha sfruttato la propria posizione nel cuore della Valdichiana, per trasformare la sua economia, passando dall'agricoltura, un tempo unica attività della popolazione, all'industria ed all'artigianato. Aziende di piccole e medie dimensioni sono sorte velocemente a Torrita, per lo più dedite alla lavorazione del legno, alle confezioni ed ai laterizi, aumentando la potenzialità del piccolo ma operoso comune.
Le prime notizie storiche su Torrita di Siena risalgono al XI secolo, infatti il nome appare per la prima volta in un codice amiatino del 1037. All'inizio del 1200 fu Castello sotto il dominio della Repubblica Senese, che lo tenne nei secoli successivi, nonostante i tentativi di presa di potere da parte di Montepulciano.
Baluardo avanzato di Siena, data la sua posizione strategica, Torrita subì numerosi assedi prima di entrare a far parte del Granducato di Toscana. Nel 1554 venne infatti definitivamente occupata da parte degli eserciti imperiali ed il suo stemma (il leone rampante con tre spighe) venne sostituito, sulla Torre del Palazzo Comunale, con quello dei Medici.
Oltre a Ghino di Tacco (della famiglia Monaceschi Pecorari - Signori della Fratta), sulla cui figura di "brigante gentiluomo" tanto si è scritto e di cui tutt'oggi si danno interpretazioni e giudizi contrastanti, Torrita di Siena ha dato i natali a Fra' Iacopo da Torrita, francescano, celebre restauratore dell'arte del mosaico, del XIII secolo. Torrita di Siena (325m.) ha un territorio di 58 Kmq. ed una popolazione di circa 7.000 abitanti.
Oltre al Capoluogo, che si articola nell'antico nucleo storico ed in una estesa parte moderna a valle, è da notare la frazione di Montefollonico, antico castello medioevale, che conserva tracce interessanti del suo passato ed aspetti paesaggistici veramente suggestivi.
ARTE
Il nucleo originario, posto su di un crinale ad assi longitudinali, è racchiuso entro i resti delle antiche mura, risalenti agli inizi del XIII secolo e restaurate più volte a seguito delle distruzioni subite. La fortificazione era coronata da nove torri quadrate su cui nel 1528, su progetto di Baldassarre Peruzzi, vengono inseriti i bastioni. La Piazza, nella sua posizione centrale rispetto all'organismo urbano cruciforme, riassumeva con i suoi edifici i tre poteri: quello militare (la Torre), quello civile (Palazzo Comunale) e quello religioso (Chiesa di SS.Flora e Lucilla).
Edifici civili e religiosi degni di nota:
Chiesa della Madonna dell'Olivo: situata su una collina di fronte a Porta a Pago e anticamente denominata Pieve di S.Costanzo, è la chiesa più antica di Torrita. Esisteva già intorno al 1000, ma alcuni storici sostengono che fu edificata sulle rovine di un tempio dedicato alla Dea Cerere. Durante i secoli ha subito numerosi restauri e modifiche;
Chiesa della Madonna delle Fonti a Giano: ubicata lungo la strada di collegamento tra Torrita di Siena e Sinalunga, questa chiesa fu costruita nel 1665, come attesta una iscrizione latina, per ricordare i prodigi avvenuti intorno all'immagine della Madonna delle Fonti, ritrovata sui resti di una fonte perenne. Architettonicamente rispetta i canoni della seconda metà del 1500- inizi 1600, è a croce latina ed ha tre altari;
Chiesa della Madonna delle Nevi: eretta fuori dalle mura nel 1525, quale voto fatto dai Torritesi alla Madonna allorchè una grave pestilenza afflisse la Comunità, quasi certamente su un precedente oratorio, conserva all'interno pitture attribuite a Girolamo di Benvenuto;
Chiesa di SS.Flora e Lucilla: costituisce insieme al Palazzo Comunale il lato più antico della Piazza principale. Di stile romanico, ad una sola navata, ha una facciata di pregevole fattura e ricca di decorazioni in laterizio. All'interno sono conservate tavole su cui hanno operato artisti quali Benvenuto di Giovanni, Bartolo di Fredi, allievi del Sodoma;s
Palazzo Comunale: attuale sede del Comune di Torrita, è ubicato nella Piazza del paese, di fianco alla Chiesa di SS.Flora e Lucilla. La forma architettonica del Palazzo e della relativa Torre risale al 1200, ma nei secoli successivi ha avuto numerose modifiche.
Fu l'antico Palazzo Pretorio, dove risiedevano fin dal 1266 il Podestà e gli Ufficiali del Comune di Siena. Attiguo al Palazzo Comunale è il Teatro "Degli Oscuri", il cui nome deriva dall'Accademia che lo fondò nel XVIII secolo ed il cui stemma è visibile sulla facciata del Palazzo stesso;
Mura e Porte: quattro sono le porte di accesso al Centro Storico di cui tre di origine più antica, soprattutto Porta a Gavina, che conserva ancora un portone in legno del XIII secolo, mentre la Porta Nuova venne aperta nel tratto Ovest delle mura nel 1800;
Chiesa di S.Croce: costruita nel 1642, ha una facciata in cotto rosso, l'interno di stile barocco, presenta tre altari di cui il maggiore dedicato al Crocefisso;
Chiesa di S.Martino e di S.Costanzo: è la chiesa parrocchiale, costruita intorno al 1631 e divenuta collegiata nel 1648. Vi si conserva una campana risalente al 1454 ed un organo tardo barocco;
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TORRITA DI SIENA OGGI |
EVENTI
Gennaio: Fiera di S. Antonio (22)
Marzo: Palio dei Somari corso dalle otto contrade corteo storico in costume (19)
Aprile: Fiera dei Fiori e dei Cocci (in paese)
Maggio: Festa al Capannone in onore del Patrono S.Macario Processione e corsa dei cavalli in pista (14)
Giugno: Torrita blues due giorni di musica (ultima fine settimana).
Raduno di macchine d'epoca (penultima domenica)
Luglio e Agosto: Estate Torritese in collaborazione con Pro-Loco e Comune: concerti, mostre, manifestazioni (Torrita e Montefollonico)
Agosto: Ruzzolata del cocomero gara tra le contrade cittadine
Montefollonico (20) Settembre - Fiera allo Scalo
Dicembre: Presepe Vivente con tutto il Borgo e mercatini di Natale(24/12)
GASTRONOMIA
Girovagando non manca certo l'occasione di trovare un'osteria fumosa e rustica, oppure il vecchio casale, la cascina, il frantoio od una cantina, diventati oggi templi ricercati di questa tradizione autentica ed unica nel raccontare la storia dei posti.
Una cucina contadina in cui l'elemento fondamentale è senza dubbio il pane. L'assenza di sale, un tempo troppo costoso, rappresenta l'aspetto tipico di semplicità e di povertà che un tempo caratterizzava la cucina di questo territorio. E' proprio con il pane che nascono numerose ricette: la Panzanella, fatta con pane ammollato nell'acqua, sbriciolato e mescolato con verdure fresche; la Pappa con il Pomodoro da cuocersi con pane, aglio, prezzemolo, basilico, sale, olio e pomodoro ed infine la Ribollita, nata dalla parsimonia contadina che riscaldava e ribolliva gli avanzi di questa zuppa preparata il giorno prima.
Quanto alle carni la Valdichiana è famosa per le sue qualità pregiate della Chianina, della Fiorentina e della Cinta Senese.
Con la farina della Chiana si ricavano i Pici, gli spaghetti appiciati a mano durante le veglie, occasione di socializzazione e di incontro, seccati e conservati per essere cucinati con quel sugo denominano "sugo di nana".
A molte di queste preparazioni tipiche sono dedicate innumerevoli sagre locali.
Accompagnano i piatti tipici olii e vini che hanno impreziosito queste terre e le hanno rese mete ambite di interessanti itinerari enogastronomici: oltre al Vin Santo molti sono i marchi Doc della zona.
Altro elemento prezioso è l’olio di prima spremitura; la magia dell'olio ha dato la dignità a quei piatti fatti semplicemente di tozzi di pan vecchio. La Bruschetta è nata infatti in frantoio quando l'operaio, rubacchiando l'olio spremuto dalla macina, ammorbidiva il pane duro della pagnotta o lo abbrustoliva sul fuoco insaporendolo con l'aglio crudo.
La semplicità si ritrova anche nei dolci: ciambellini, crostate e cantucci accompagnati dai vini liquorosi e dalla frutta di stagione.
Fonte: www.comune.torrita.siena.it |
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A PASSEGGIO PER IL CENTRO STORICO
Percorrendo i vicoli del paese ci si sente avvolti da un alone di storia e di leggenda, basti pensare a Via Ghino di Tacco, Via dei Pecorai o Via della Lupa.
L'accesso dalla Porta Nova consente di giungere come prima tappa alla Piazza Matteotti, da sempre centro della vita politica, religiosa e culturale del paese.
La piazza rappresenta il punto di incrocio delle strade che conducono alle quattro porte di accesso al paese e conserva ancora al centro l'antica cisterna (o pozzo) che nei secoli passati era utilizzata per l'approvvigionamento idrico di tutto il paese.
Accanto al Palazzo Comunale sorge il Teatro Comunale "degli Oscuri" e la chiesa romanica di S. Flora e Lucilla del 1300, la più antica entro le mura del castello contentente pregevoli opere d'arte. La più importante è senz'altro la lunetta in bassorilievo "Il sangue del Redentore", attribuita al Donatello (1450 circa), il cui restauro le ha pienamente restituito l'antica armonia e bellezza. Di particolare importanza è il trittico posto sopra l'altare di sinistra, opera di Taddeo di Bartolo, pittore senese del 1300, raffigurante il Presepio, S.Antonio Abate e S.Agostino.
Sull'altare laterale di destra è visibile una crocifissione datata 1444, di scuola fiorentina; si può inoltre ammirare una tela raffigurante la Madonna con Bambino e gli apostoli Andrea e Giovanni, opera di Benvenuto di Giovanni. Del 1592 è l'altra tela, raffigurante l'Annunciazione, opera di Francesco Vanni, massimo esempio dello stile manieristico senese.
Proseguendo lungo la via Ottavio Maestri si incontra la chiesa di S.Croce, edificata nel 1642; è in stile barocco e conserva una tela del pittore senese Francesco Rustici detto il Rustichino.
La chiesa di S.Martino e Costanzo è stata costruita nel 1631, a croce latina, conserva all'interno la "campana grossa" risalente al 1454.
Percorrendo il centro storico fino ad arrivare a Via della Lupa, si può ammirare nelle giornate soleggiate una splendida vista della Valdichiana, una volta palude, successivamente bonificata da Leopoldo II di Toscana ad opera dell'architetto Fossombroni, rappresenta la fonte da cui Torrita di Siena trae i prodotti della sua fiorente agricoltura.
La via della Lupa conduce alla Porta a Gavina, forse la più nota delle quattro porte, non solo per l'architettura e per il portone ligneo del 1200 (recentemente restaurato), ma anche per l'episodio storico della "Lupa". Si narra che quando i Fiorentini con l'ausilio delle truppe tedesche assediarono Torrita (1544), fu catturata un'anziana donna chiamata Nencia, la quale veniva obbligata ad inneggiare il Duca di Firenze; fedelissima alla Repubblica di Siena, la donna inneggiò invece alla Lupa e per questo i soldati tra molestie e insulti le inchiodarono mani e piedi alla Porta Gavina, dove Nencia continuò a gridare "Lupa, Lupa" fino alla morte. In ricordo di questo eroico gesto i Torritesi hanno intitolato alla donna la Via della Lupa.
La Via Cesare Battisti conduce alla Porta a Pago, che si apre sul lato nord delle mura. Il suo nome deriva da "pagum", l'antico villaggio che sorgeva sulla collina antistante, altre fonti la collegano al pagamento del dazio per l'arrivo delle merci nel paese.
Risalendo la Via Dante Alighieri, si giunge di nuovo nella Piazza Matteotti, da cui, attraverso Via Ghino di Tacco, il vicolo dei Fabbri e il vicolo dell'Ospedale, si possono ammirare le arcate di pregevole fattura e gli edifici che conservano il loro aspetto inalterato nel tempo.
Per uscire dalla cinta muraria si arriva alla Porta a Sole, ove probabilmente sorsero le prime case di legno abitate dalle famiglie dei soldati preposti alla difesa del castello.
Davanti al visitatore si apre lo spazio denominato "Gioco del pallone", teatro della festa paesana del "Palio dei somari ". In fondo al "Gioco", come comunemente viene denominato, si erge nella sua purezza il piccolo oratorio dedicato alla Madonna delle Nevi, costruito nel 1525 in onore di Maria, allorché una grave pestilenza afflisse la Comunità. Sul portone d'ingresso è collocata una copia della Lunetta di Donatello, poiché originariamente l'opera era conservata qui; all'interno si trova un affresco attribuito a Girolamo Benvenuto del Guasta, raffigurante l'Assunzione di Maria.
Lungo la strada che conduce a Sinalunga si trova la chiesa della Madonna delle Fonti, sorta nel 1665 per ricordare il prodigio avvenuto presso una fonte d'acqua che sorge nel luogo.
Imboccando poi la strada che corre tra due file di cipressi e che conduce al cimitero, troviamo la più antica chiesa di Torrita, la Madonna dell'Olivo, anticamente dedicata a S.Costanzo, patrono del paese. Secondo alcune fonti l'edificio sarebbe stato costruito sui resti di un antico tempio dedicato a Cerere, dea della fecondità dei campi.
Fonte: www.torritablues.it
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